Riflessioni di Fabregas nel dopo partita Como – Bologna

 Il risultato, ovviamente, non lo soddisfa.  Ma ci sono due elementi di positività , racchiusi in altrettanti nomi,  che il tecnico del Como Cesc Fabregas vuole portarsi dalla sconfitta patita contro il Bologna. Si chiamano Alex Valle e Jonathan Ikonè, difensore uno, attaccante l’altro, segni particolari, essere entrati da pochissimo nella famiglia della squadra lariana.  “Avevo emergenze dietro – spiega Fabregas – quindi Valle ho dovuto utilizzarlo subito, credo che abbia dimostrato di essere il giocatore che è”.  Buone indicazioni sono venute anche da Ikonè. Tutto il resto, dice con la sua consueta schiettezza, è assolutamente da rivedere e anche alla svelta. “Non mi è piaciuto il modo in cui abbiamo cominciato la gara – dice in conferenza stampa – non abbiamo fatto quello che avevamo preparato e dovevamo fare, ma una gara così la perdono, pensiamo adesso alla prossima”. Che si chiama Juventus, poi le altre avranno nome Fiorentina e Napoli.  Clienti tutto pepe, tuttavia Fabregas riconosce che la sua squadra abbia ancora buoni margini di crescita. “Può essere difficile aggiungere tanti giocatori nuovi – spiega- ma la società ha scelto di alzare il livello, per migliorare la qualità della squadra i cambiamenti sono necessari, io sono l’allenatore, il resto lo faccio fare a chi ne ha il compito”.  La ricetta che il suo Como deve esibire come un vestito su misura per ogni gara l’ha ben chiara in testa e la indica con nitidezza: “bisogna creare un’identità forte, una struttura, una base e prendere giocatori giovani, se non alziamo il livello salvarsi sarà difficile”. La classifica dice sestultimo posto con 22 punti. A oggi sarebbe salvezza. Ma, con ben quindici giornate ancora da mandare in archivio, tutto può ancora accadere. Nel bene, certo, ma anche nel male. E Fabregas lo sa benone.   

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